Per la terza giornata di League Two l’avversario è lo Stevenage del grande Teddy Sheringham, da un paio d’anni impelagata in League Two, squadra che nutre ambizioni di promozione e che dunque è un buon test per l’effettiva caratura dei nostri ragazzi. La serata al Brisbane Road è piacevole, e davanti ai 4949 spettatori è un tripudio biancorosso grazie a un secondo tempo da marziani.
LE FORMAZIONI: Ian Hendon conferma in blocco, negli interpreti e nel modulo, l’undici che ha avuto ragione del Dagenham&Redbridge sabato e schiera, in un 4-3-1-2, Cisak, fresco di convocazione nella nazionale Australiana, tra i pali, dietro a destra gioca Clohessy, a sinistra Shaw con al centro Essam e Capitan Baudry; davanti alla difesa gioca James affiancato da Pritchard e Moore, mentre Cox agisce alle spalle della coppia d’attacco formata da McCallum e Simpson.
Sheringham rinuncia al 4-2-3-1 e schiera un più ortodosso 4-4-2 con Day tra i pali, dietro da destra a sinistra giocano Franks, Wells, Huges, Okimo; Pett, Schumacher (C), Lee, Parrett; Akinyemi, Williams.
LA PARTITA: L’Orient parte bene, cerca di dominare da subito il gioco ma trova uno Stevenage bene organizzato che concede, nel primo tempo, solo un paio di occasioni clamorose e rintuzza tutti gli attacchi. Dopo un minuto Pritchard calcia a lato dal limite e sul ribaltamento di fronte Brett Williams colpisce il palo, la palla poi sbatte su Cisak e finisce fuori. La partita però non si infiamma dopo la partenza a razzo e la prima fase è fondamentalmente di studio, almeno fino al dodicesimo quando Simpson trova il varco per mandare in verticale McCallum che entra in area e calcia trovando attento Day, poi è Pritchard a spaccare lo Stevenage, scodella in area per Cox che calcia di prima imprecisamente; l’Orient pressa ma non è facile sfondare, dunque ci prova Clohessy sulla corsia, guadagna il fondo e crossa tagliatissimo senza che nessuno arriva all’appuntamento con la gloria. Al ventottesimo episodio clamoroso; Simpson lavora benissimo il pallone al limite dell’area sulla destra, sfonda e crossa per McCallum, appostato sul secondo palo, che schiaccia di testa, Day è battuto ma trova Huges che respinge quando la palla ha già varcato la linea senza che il signor Sarginson e i suoi assistenti se ne avvedano, lasciando così il risultato invariato. Pochi minuti dopo l’orient rischia la beffa quando, al primo affondo davvero pericoloso, lo Stevenage sfiora il vantaggio con l’imbeccata di Lee per Williams che gira verso la porta, fulmina Cisak, ma coglie la traversa. La reazione dei ragazzi di Hendon è immediata ed è Cox, perfettamente a suo agio nelle vesti di suggeritore, a servire Simpson che però calcia male; l’Orient produce il massimo sforzo della prima frazione e McCallum si divora un goal già fatto quando Cox gli recapita un angolo sulla testa con precisione assoluta ma l’attaccante colpisce di testa appoggiando praticamente tra le braccia di Day da pochi passi. Su questa emozione finisce il primo tempo e nel secondo l’Orient cambia marcia. Al cinquantesimo Shaw affonda sulla fascia, Pritchard lo serve, il terzino mette una gran palla ad altezza dischetto su cui arriva Moore che spara incredibilmente alto; sul cambio di fronte arriva l’unica risposta della ripresa da parte degli ospiti con Williams che ci prova da distanza siderale ma trova Cisak vigile. Inizia la girandola dei cambi, Hendon mette Turgott e toglie James passando al 4-4-2 con Cox ed il neo entrato esterni mentre Sheringham avvicenda l’impalpabile Lee con Conlon. Turgott è subito in partita e al primo cross pesca McCallum che, ancora una volta, è impreciso nella deviazione. Al sessantasettesimo Sarginson, forse impietosito dall’irretimento dello Stevenage, si inventa un fallo di Shaw e concede una punizione agli ospiti; il piazzato è appannaggio di Conlon che calcia pericolosamente ma a lato. L’Orient a questo punto cala un po’ il ritmo, ma è come il felino che si ritrae prima di balzare sulla preda. Al settantaquattresimo una devastante ripartenza dell’Orient porta Simpson a colpire il palo e un minuto dopo a passare in vantaggio; Cox si accende sulla sinistra, semina Franks e crossa per Simpson che, bravo a staccarsi dalla marcatura, di testa tutto solo sul secondo palo insacca il vantaggio. Il vantaggio induce entrambi gli allenatori a cambiare; Hendon sostituisce un opaco McCallum con Palmer mentre Sheringham toglie Williams, il più vivo dei suoi, e manda in campo Hitchcock. I cambi non fanno che confermare l’inerzia della gara e a dieci da termine Cox è ancora protagonista, prima con una serpentina che semina quattro avversari, poi con la standing ovation che il pubblico gli tributa quando lascia il posto a Dunne. Il match sembra scivolare tranquillamente verso la fine ma l’Orient non ha ancora finito. A cinque dal termine Dunne difende ala grande, sradica la palla dai piedi di Stoner, serve Moore che superata la metà campo cambia gioco servendo Clohessy al vertice dell’area che non ci pensa due volte e di prima serve in area Turgott bravissimo ad insaccare in splendida voleé regalandoci un meraviglioso sprazzo dell’Orientlona che ammiravamo un paio di stagioni addietro. Il due a zero accontenta i ragazzi di Hendon ma, mentre cala il sipario sulla partita, arriva un lancione dalle retrovie su cui Wells, protagonista proprio al Brisbane Road cinque anni fa di uno spiacevole episodio, cerca sciaguratamente, toccandola appena, Day a causa della pressione di Palmer lesto ad approfittare del gentile omaggio infilando comodamente il definitivo tre a zero.
La squadra torna ad esprimersi sui livelli di eccellenza toccati all’apogeo dell’epoca Slade e fa molto ben sperare per la stagione. Bravissimo Hendon a dare grande equilibrio alla squadra che, infatti, non ha problemi a cambiare modulo anche il corsa senza perdere solidità difensiva e pericolosità offensiva. Tre vittorie nelle prime tre gare, otto goal fatti, solo uno subito. avanti così col fieno in cascina !
UP THE O’S !!!