Archivi tag: francesco becchetti

Percorso netto ! anche lo Stevenage cede il passo

Per la terza giornata di League Two l’avversario è lo Stevenage del grande Teddy Sheringham, da un paio d’anni impelagata in League Two, squadra che nutre ambizioni di promozione e che dunque è un buon test per l’effettiva caratura dei nostri ragazzi. La serata al Brisbane Road è piacevole, e davanti ai 4949 spettatori è un tripudio biancorosso grazie a un secondo tempo da marziani.

LE FORMAZIONI: Ian Hendon conferma in blocco, negli interpreti e nel modulo, l’undici che ha avuto ragione del Dagenham&Redbridge sabato e schiera, in un 4-3-1-2, Cisak, fresco di convocazione nella nazionale Australiana, tra i pali, dietro a destra gioca Clohessy, a sinistra Shaw con al centro Essam e Capitan Baudry; davanti alla difesa gioca James affiancato da Pritchard e Moore, mentre Cox agisce alle spalle della coppia d’attacco formata da McCallum e Simpson.
Sheringham rinuncia al 4-2-3-1 e schiera un più ortodosso 4-4-2 con Day tra i pali, dietro da destra a sinistra giocano Franks, Wells, Huges, Okimo; Pett, Schumacher (C), Lee, Parrett; Akinyemi, Williams.

LA PARTITA: L’Orient parte bene, cerca di dominare da subito il gioco ma trova uno Stevenage bene organizzato che concede, nel primo tempo, solo un paio di occasioni clamorose e rintuzza tutti gli attacchi. Dopo un minuto Pritchard calcia a lato dal limite e sul ribaltamento di fronte Brett Williams colpisce il palo, la palla poi sbatte su Cisak e finisce fuori. La partita però non si infiamma dopo la partenza a razzo e la prima fase è fondamentalmente di studio, almeno fino al dodicesimo quando Simpson trova il varco per mandare in verticale McCallum che entra in area e calcia trovando attento Day, poi è Pritchard a spaccare lo Stevenage, TurgottGoalStevenagescodella in area per Cox che calcia di prima imprecisamente; l’Orient pressa ma non è facile sfondare, dunque ci prova Clohessy sulla corsia, guadagna il fondo e crossa tagliatissimo senza che nessuno arriva all’appuntamento con la gloria. Al ventottesimo episodio clamoroso; Simpson lavora benissimo il pallone al limite dell’area sulla destra, sfonda e crossa per McCallum, appostato sul secondo palo, che schiaccia di testa, Day è battuto ma trova Huges che respinge quando la palla ha già varcato la linea senza che il signor Sarginson e i suoi assistenti se ne avvedano, lasciando così il risultato invariato. Pochi minuti dopo l’orient rischia la beffa quando, al primo affondo davvero pericoloso, lo Stevenage sfiora il vantaggio con l’imbeccata di Lee per Williams che gira verso la porta, fulmina Cisak, ma coglie la traversa. La reazione dei ragazzi di Hendon è immediata ed è Cox, perfettamente a suo agio nelle vesti di suggeritore, a servire Simpson che però calcia male; l’Orient produce il massimo sforzo della prima frazione e McCallum si divora un goal già fatto quando Cox gli recapita un angolo sulla testa con precisione assoluta ma l’attaccante colpisce di testa appoggiando praticamente tra le braccia di Day da pochi passi. Su questa emozione finisce il primo tempo e nel secondo l’Orient cambia marcia. Al cinquantesimo Shaw affonda sulla fascia, Pritchard lo serve, il terzino mette una gran palla ad altezza dischetto su cui arriva Moore che spara incredibilmente alto; sul cambio di fronte arriva l’unica risposta della ripresa da parte degli ospiti con Williams che ci prova da distanza siderale ma trova Cisak vigile. Inizia la girandola dei cambi,  Hendon mette Turgott e toglie James passando al 4-4-2 con Cox ed il neo entrato esterni mentre Sheringham avvicenda l’impalpabile Lee con Conlon. Turgott è subito in partita e al primo cross pesca McCallum che, ancora una volta, è impreciso nella deviazione. Al sessantasettesimo Sarginson, forse impietosito dall’irretimento dello Stevenage, si inventa un fallo di Shaw e concede una punizione agli ospiti; il piazzato è appannaggio di Conlon che calcia pericolosamente ma a lato. L’Orient a questo punto cala un po’ il ritmo, ma è come il felino che si ritrae prima di balzare sulla preda. Al settantaquattresimo una devastante ripartenza dell’Orient porta Simpson a colpire il palo e un minuto dopo a passare in vantaggio; Cox si accende sulla sinistra, semina Franks e crossa per Simpson che, bravo a staccarsi dalla marcatura, di testa tutto solo sul secondo palo insacca il vantaggio. Il vantaggio induce entrambi gli allenatori a cambiare; Hendon sostituisce un opacoCisakSave McCallum con Palmer mentre Sheringham toglie Williams, il più vivo dei suoi, e manda in campo Hitchcock. I cambi non fanno che confermare l’inerzia della gara e a dieci da termine Cox è ancora protagonista, prima con una serpentina che semina quattro avversari, poi con la standing ovation che il pubblico gli tributa quando lascia il posto a Dunne. Il match sembra scivolare tranquillamente verso la fine ma l’Orient non ha ancora finito. A cinque dal termine Dunne difende ala grande, sradica la palla dai piedi di Stoner, serve Moore che superata la metà campo cambia gioco servendo Clohessy al vertice dell’area che non ci pensa due volte e di prima serve in area Turgott bravissimo ad insaccare in splendida voleé regalandoci un meraviglioso sprazzo dell’Orientlona che ammiravamo un paio di stagioni addietro. Il due a zero accontenta i ragazzi di Hendon ma, mentre cala il sipario sulla partita, arriva un lancione dalle retrovie su cui Wells, protagonista proprio al Brisbane Road cinque anni fa di uno spiacevole episodio, cerca sciaguratamente, toccandola appena, Day a causa della pressione di Palmer lesto ad approfittare del gentile omaggio infilando comodamente il definitivo tre a zero.

La squadra torna ad esprimersi sui livelli di eccellenza toccati all’apogeo dell’epoca Slade e fa molto ben sperare per la stagione. Bravissimo Hendon a dare grande equilibrio alla squadra che, infatti, non ha problemi a cambiare modulo anche il corsa senza perdere solidità difensiva e pericolosità offensiva. Tre vittorie nelle prime tre gare, otto goal fatti, solo uno subito. avanti così col fieno in cascina !
UP THE O’S !!!

Mercato Orient: acquisti, cessioni e prospettive

In questi mesi senza il nostro amato Orient in campo abbiamo seguito, dandone puntuali aggiornamento sui nostri canali social, il mercato dell’Orient e le modifiche societarie apportate dalla proprietà all’organigramma societario. A meno di una settimana dall’inizio della nuova stagione facciamo il punto di acquisti e cessioni delineando anche gli scenari possibili in questa fase finale del mercato.
Come ricorderete, la prima mossa di questa offseason che ci vedeva tornare in League Two è stato il divorzio da Fabio Liverani, sostituito da Ian Hendon, ex giocatore dell’Orient (scuola tottenham, ha infatti militato in biancorosso dal 1992 al 1997 giocando oltre 150 partite) che ha reintegrato Kevin Nugent come assistente allenatore e ha arruolato Andy Hessenthaler, suo fedelissimo, come suo vice. Becchetti ha invece puntato su Steve Dixon come nuovo Direttore Commerciale; quello di Dixon è un ritorno dato che aveva già ricoperto il ruolo dal 2004 al 2006.

ACQUISTI: Sono nove i giocatori arrivati all’Orient per aiutare il Club a tornare subito in League One. Importantissimo sottolineare come, a fronte di alcune dolorose partenze, il Club sia riuscito a trattenere, su tutti, Dean Cox, ragazzo che, OrientKit2015-2016oltre ad essere un giocatore almeno da Championship, si è dimostrato un grande uomo e ha scelto di sposare la nostra causa. Oltre a “Deano”, sono rimasti con noi anche Lloyd James e Mathieu Baudry, ormai di casa al Brisbane Road, costituendo il Trumvirato che dovrà governare un gruppo nuovo e giovane ma di grande prospettiva. Andiamo a scoprire i nuovi O’s.
Alex Cisak (Cracovia, Polonia, 19/05/1989) lasciato libero da Burnley, anche grazie ai buoni uffici di Hendon con Dyche, ha scelto l’Orient dove ha giocato, con ottimi risultati, sul finire della scorsa stagione. Per una squadra orfana di Jones prima e di Jakupovic poi, è finalmente tornata l’epoca di avere una grande certezza tra i pali.
Sean Clohessey (Croydon, 12/12/1986). Terzino di scuola Arsenal, vanta anche un’esperienza in Scottish Premiership col Kilmarnock. L’anno scorso giocava nel Colchester, di cui era anche vice-capitano. Sembrava essere ormai una colonna degli “U’s“, ma un litigio con mister Humes ha portato alla risoluzione del contratto e ora riparte dall’Orient. Giocatore sicuramente di categoria superiore.
Frazer Shaw (Londra, 23/12/1994). Giovanissimo terzino di scuola West Ham, cerca la consacrazione. Dopo essere uscito dall’accademia degli “Hammers”, ha giocato con Billericay e Dulwich Hamlet, guadagnandosi anche la convocazione di Mister Paul Fairclough nell’Inghilterra C (la selezione inglese di giocatori di Non-League). Ora cerca la consacrazione col nuovo corso O’s.
Connor Essam (Sheerness, 09/07/1992) difensore centrale scuola Gillingham, ha già giocato sia in League One che in League Two. Arriva dal Dover ed è atteso al salto di qualità.
Alan Dunne (Dublino, Irlanda, 23/08/1982) terzino destro formatosi nel Millewall, la cui maglia è stata l’unica che ha vestito per quindici anni, di cui è stato capitano in mille battaglie al The Dan e negli altri stati inglesi. Con la maglia dei “Lions” ha giocato 377 partite segnando 20 goal. Acquisto di grandissimo spessore, presidierà la fascia che nelle ultime due stagioni è stata di Cuthbert.
Ollie Palmer (Londra, 21/01/1992) punta di grande presenza fisica, non ha la prestigiosa formazione di altri compagni, ma è un ragazzo che ha sempre lavorato duro. Cresciuto nel Woking, ha giocato con Grimsby e Mansfield, società da cui proviene. Il ragazzo ha molta esperienza nella categoria avendo giocato più di 50 partite ed è alla prima grande occasione della sua carriera. Speriamo prenda questo treno.
Paul McCallum (Londra, 28/07/1993) punta che abbina tecnica e fisicità, prodotto del vivaio West Ham è stato la delizia di questa pre-season con 6 goal di cui uno, l’ultimo segnato al Southend, davvero straordinario (grandissima conclusione dai 25 metri). Il ragazzo ha giocato la Premier Under21 con gli “Hammers” e la Scottish Premiership con gli Heart of Midlothian; la maggior parte della sua carriera si è però articolata in League Two con Wimbledon, Aldeshot, Torquay e Portsmouth per un totale di 30 apparizioni e 10 goal. Anche per lui è la prima grande occasione, e fino a ora pare più che all’altezza.
Sammy Moore (Deal, 07/09/1987) centrocampista polivalente in grado di giocare mediano, centrale e trequartista, si è formato nelle giovanili del Chelsea e consacrato nel Wimbledon. Con i “Dons” ha giocato più di 150 partite e nella stagione 2012/2013 è stato eletto dai tifosi Giocatore dell’Anno. Giocatore ormai espertissimo della categoria ma con ancora margine, può davvero essere il valore aggiunto della mediana.
Blair Turgott (Londra, 21/05/1994) ala cresciuta nelle giovanili del West Ham, ha già assaggiato la League One e la League Two. L’anno scorso era al Coventry, ma vanta anche una presenza nel West Ham. Ha giocato per l’Under16,167,18 e 19 dell’Inghilterra ed è da sempre considerato un ottimo prospetto. Ha tutti i crismi per essere, nel futuro, un giocatore da Championship e ha scelto l’Orient per imprimereOrientNumbers una decisa e decisiva impennata alla propria carriera.
Sono invece stati promossi dall’Under21 alla prima squadra dell’Orient dopo la grande stagione fatta lo scorso anno Harry Lee, Sean Kashket e Sandro Semedo. Speriamo possano scrivere pagina importanti della storia del nostro amato Club.

CESSIONI: ben 19 sono i giocatori che hanno lasciato l’Orient. Le perdite più dolorose sono sicuramente quelle di David Mooney, Kevin Lisbie, Romain Vincelot e Capitan Nathan Clarke. L’irlandese si è accasato al Southend, Lisbie a Barnet come Shaun Batt, Vincelot è andato al Coventry mentre il Capitano ha scelto di avvicinarsi alla famiglia e si è accordato col Bradford. Ryan Hedges, terminato il prestito, è tornato allo Swansea, così come Jake Taylor al Reading e Luke O’Neill al Burnley; i terzini Gary Sawyer ed Elliot Omozusi sono approdati al Plymouth. Adam legzdins non si mai ambientato al Brisbane Road e non ha mai garantito le certezze che ad un portiere si chiedono e dunque la rescissione è stata consensuale, permettendogli così di accasarsi al Birmingham. Marvin Bartley prova l’esperienza scozzese e si è accordato con l’Hibernian mentre Chris Dagnall è volato in India per giocare la Premier con i Kerala Blasters. Altra defezione è quella di Darius Henderson che giocherà per lo Scunthorpe mentre Scott Cuthbert rimane in zona Londra firmando per il Luton Town. Ma non tutti quelli che hanno lasciato l’Orient hanno però trovato squadra. Infatti, Josh Wright, Andrea Dossena, Gianvito Plasmati e Shane Lowry sono attualmente svincolati, anche se quest’ultimo è in prova al Birmingham.

POSSIBILI SVILUPPI: Hendon ha dichiarato chiuso il mercato dell’Orient poiché e felice della squadra, ma Odubajo potrebbe riaprire i giochi. Tutti ricordiamo Moses Odubajo, ceduto al Brentford all’inizio della scorsa stagione per un milione di Hendonsterline e diventato subito protagonista in Championship. Ebbene, il ragazzo ha suscitato l’interesse di molte squadre di Championship e di Premier, ma è l’Hull City a muoversi. Pare che la società abbia offerto i 3,5 milioni dell’ammontare della clausola di rescissione e l’Orient è spettatore interessato dato che il contratto di cessione stipultato tra Orient e Brentford prevede che l’Orient incassi il 15% della futura cessione. Se questi soldi arrivassero, ci sarebbe il definitivo affondo per Jack Payne, capitano del Peterborough che sottotraccia Hendon sta trattando, e i rumors sono impazzati data la presenza di Payne stesso alla partita col Southend. Hendon ha giustificato la cosa spiegando che Essam è il padrino del figlio del giocatore, che a sua volta è molto amico di Moore. E’ chiaro che qualcosa c’è, al netto delle smentite e delle spiegazioni. Hendon non ha mai smentit, del resto, l’interesse per il ragazzo ma ha anche detto che sta monitorando un altro paio di giocatori. Payne sarebbe, di sicuro, un valore aggiunto, ma non è da escludere che alla fine possa tornare anche Wright che attualmente si allena da solo e aspetta la chiamata da un progetto serio ed ambizioso, caratteristiche che il nuovo corso di Becchetti ha. Alla rosa dell’Orient manca un quarto attaccante e quindi è lecito aspettarsi un’operazione in tal senso oltre a quella che porterà al Brisbane Road un altro centrocampista cosicché Hendon possa avere gli interpreti giusti per giocare anche col centrocampo a rombo.

La base sembra buona, la de-italianizzazione alla fine c’è stata e i valori della rosa sono assolutamente da promozione. Ora la parola passa al campo, giudice ultimo delle vicende calcistiche. Noi, in ogni caso, ci saremo. UP THE O’S !!!

-Ste-

Top 10 Orient moments in 2014

Un altro anno, pieno di avvenimenti importanti, nel mondo e nelle vite di tanti, è passato, ed è quindi passato anche per il nostro amato Leyton Orient, passione che ci anima e ci accomuna e ci ha fatto, come sempre, gioire e disperare nel volgere di poche settimane, a volte anche di pochi giorni. Noi di Leyton Orient FC Italia vogliamo quindi cominciare questo nuovo anno con una nostra personalissima classifica dei migliori dieci momenti vissuti dall’Orient nell’anno appena conclusosi poiché chi non conosce o dimentica il proprio passato non può costruire un solido futuro.

10- Big Eldin is in da house !
Poche volte si è visto un giocatore, per di più arrivato in prestito, entrare così in fretta nelle grazie di una tifoseria, ma Eldin Jakupovic ci è riuscito. E’ arrivato a  Gennaio, è stato all’Orient un paio di settimane poi l’Hull lo ha richiamato per poi rimandarcelo (fortunatamente visti i disastri della premiata ditta Alwick&Jalal) da metà febbraio a fine marzo. Eldin, col suo carisma, la sua cifra tecnica e col suo ardore nell’affrontare le gare è diventato presto un idolo dei tifosi e un leader per la squadra. E’ stato un vero onore vedergli vestire la nostra maglia e onorarla come se con quella maglia addosso ci fosse nato.
9-TerMoonsynator
Per la prima volta dopo sedici anni un giocatore dell’Orient segna venti goal in una stagione e quel qualcuno è David Mooney, attaccante fenomenale che sa fare il finalizzatore e il rifinitore con la stessa incisività e che noi di adoriamo (e abbiamo avuto l’onore di incontrare e di farci autografare la maglietta a lui dedicata che abbiamo creato). Mooney, che avrebbe firmato a vita con l’Orient come ebbe modo di dire in occasione dell’ultimo rinnovo biennale che ha firmato, è stato un simbolo di un anno meraviglioso e il traguardo raggiunto dei venti goal stagionali lo ha giustamente consegnato alla storia del Club. Keep calm and trust in DM39.
8-The Manager of the Year
“He has no hair but we don’t care, Russell Slade, Russell Slade !!!”  è il coro che per più di quattro anni è risuonato al Brisbane Road per accogliere l’ingresso in campo di coach Slade o per omaggiarlo durante una delle ottime prestazioni della squadra. E’ stato, affettivamente, un duro colpo vederlo andare a Cardiff, ma il riconoscimento come Allenatore dell’Anno che gli è stato consegnato al termine della stagione scorsa è stato il giusto premio ad un lavoro lungo, passato per le forche caudine dell’errore e della disfatta ma che alla fine ha dato i suoi frutti che tutti abbiamo potuto ammirare nella grande stagione dell’Orient, nella qualità degli interpreti e del gioco oltre ad essere stato motivo di grande orgoglio per tutto l’ambiente O’s e per noi tifosi.
7-Port Vale away
Arriva a marzo la trasferta al Vale Park, stadio dove l’Orient non vince da ben cinquantasette anni, ma questa volta è tutto diverso e le reti di Cox e Clarke consegnano tre punti fondamentali in ottica promozione con l’Orient che rimane a meno due dai Wolves ed espugna, dopo oltre mezzo secolo, uno dei campi più ostici della categoria.
6-The Orientlona Mode
“Orientlona” è termine che, per fortuna, abbiamo potuto spendere molte molte volte per l’Orient grazie al bellissimo gioco che la squadra esprimeva, gioco fatto di molto possesso palla, tanti passaggi corti, le giuste verticalizzazioni per gli esterni e tanti tiri in porta. Probabilmente l’Orient ha espresso il calcio più bello della categoria, anche con avversari molto validi come il Brentford che, sebbene si impose uno a zero grazie a Trotta al Brisbane Road, fu assolutamente surclassato sul piano del gioco. Grande merito va a Slade che, con la pazienza e la competenza di un artigiano, ha limato e messo a punto giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, tutto il meccanismo sapendo anche scegliere gli ingranaggi giusti. Sancta sanctorum dell’Orientlona è sicuramente la grande azione corale che ha portato al goal di Cox nel cinque a uno contro il Gillingham.
5-Kevin “SuperK” Lisbie is back
Nell’ultima partita dell’anno solare arriva un graditissimo regalo di natale per i tifosi dell’Orient. Kevin Lisbie, bandiera dell’Orient per il quale gioca dal 2011, autore di quarantasette goal in centoventuno partite e che con la maglia dell’Orient ha segnato il suo centesimo goal in carriera e che ha segnato almeno un goal con tutte le squadre per le quali ha giocato, gioca la prima da titolare dopo più di quattro di calvario per quel maledetto infortunio e trova subito il goal che gli mancava dal sedici Agosto. E’ stata un’emozione fortissima per tutti e un momento davvero da brividi. Welcome back SuperK !
4- Deano’s number 50
Dean Cox ha ventisette anni, gioca per l’Orient dal 2010 ed è già una leggenda di questo Club. Oggi è certamente l’esterno più forte della categoria, ha, come è ovvio che sia, molti corteggiatori, ma nessuno all’Orient vorrebbe perderlo. Intanto, nell’ultima partita dell’anno, foriera di grandi emozioni, Cox ha segnato il cinquantesimo goal con la maglia dell’Orient ed è stato salutato come un eroe dai tifosi che lo hanno investito di affetto e complimenti anche su twitter e lo hanno già eletto a leggenda vivente, e giocante, di questa squadra.
3-Thank you Mr. President !
Un’altro momento topico lo abbiamo vissuto in estate col passaggio di proprietà da Barry Hearn a Francesco Becchetti. A Barry Hearn non può che andare il ringraziamento di tutti i tifosi dell’Orient che hanno salutato l’ uomo che nel 1995 comprò da Tony Wood un Club al collasso economico e sportivo che giaceva malsicuro in League Two e, in diciannove meravigliosi anni di presidenza, ne ha fatto un Club solido economicamente, protagonista nel sociale nella zona di Leyton e sportivamente competitivo, tanto che al termine della stagione 2005/2006 l’Orient venne promosso in League One, e con un’Accademia di cui andar fieri che oggi, oltre a fornire diversi giocatori alle selezioni nazionali giovanili inglesi, ha già prodotto un giocatore del calibro di Moses Odubajo, oggi protagonista in Championship con Brentford e destinato ad un sicuro futuro da giocatore di Premier, che ha fruttato alla società l’incasso più alto di sempre per una cessione (750 000 Sterline). Una nuova era è dunque iniziata per l’Orient, ma certo non potremo mai dimenticare quella che si è chiusa. Thank you Barry, Thank you Mr. President !
2-Giant-killing
Ovviamente il riferimento è alla vittoria del 27 Agosto 2014  quando al Villa Park il colpo di testa all’ottantottesimo di Vincelot elimina dalla Capital One Cup l’Aston Villa, squadra di Premier con una Coppa dei Campioni in bacheca regalando una notte straordinaria all’Orient che entra così nel club del giant-killer. Purtroppo la corsa in questa competizione è durata poco ma per una notte tutti gli O’s sono andati a dormire col cuore colmo di gioia e il giorno dopo hanno avuto qualcosa di davvero forte di cui vantarsi con i colleghi.
1- We’re going to Wembley !
Questa frase, urlata, cantata, cadenzata e intonata in mille cori è risuonata potente sul campo del Brisbane Road dopo che la vittoria per due a uno, seguita all’uno a uno dell’andata, nel ritorno della semifinale del Play Off ai danni del temibile Petesborough ha regalato all’Orient il sogno di giocarsi nel mitico stadio di Wembley la finale e con essa la possibilità di essere promossi in Championship. Purtroppo la fortuna non ci ha assisti nell’atto finale, ma quella notte la grande famiglia Orient, tutta radunata sul prato del Brisbane Road, chi fisicamente chi col cuore,  ha vissuto un sogno così grande da sembrare irreale, un sogno così forte da strappare lacrime di gioia a tutti; un sogno che ci ha fatto rendere conto di quanto potenziale abbiamo e di quanto è bello stare in questa grande famiglia.

Fateci sapere che ne pensate e, perché no, proponete la vostra di classifica ! Noi di Leyton Orient Italia auguriamo a tutti un fantastico 2015 e speriamo di poter scrivere una classifica ancor più bella e ricca di traguardi il prossimo anno ! UP THE O’S !

L’Orient c’è ! Battuto anche lo Yeovil col ritorno di Lisbie !

All’Huish Park di Yeovil, cittadina del Somerset famosa per ospitare lo stabilimento produttivo della AugustaWestland,sita nella provincia del South West a duecentocinquanta chilometri di distanza da Londra e seguito da duecentodiciassette caldissimi tifosi, l’Orient si gioca una delle partite più importanti della stagione contro lo Yeovil Town, squadra ultima in classifica con soli due punti di ritardo. Vincere significherebbe prendere margine sulla zona retrocessione e poter cominciare a sbirciare le zone nobili della classifica, viste le venti squadre in sedici punti dal quinto al ventiquattresimo posto, mentre perdere o pareggiare significherebbe rimanere del tutto invischiati nella lotta per non retrocedere portandosi dietro, nella lunga pausa fino al dieci gennaio, paure, angosce e tensioni. Liverani ha evidentemente trovato la chiave giusta e al fischio del signor Malone sembra già che la partita non possa finire che in gloria. Continua a leggere

Svolta in panchina: arriva Liverani

Nella giornata di ieri, 8 Dicembre 2014, il Leyton Orient ha presentato Fabio Liverani come nuovo Manager. Liverani è, di fatto, il quarto Manager della stagione anche se Nugent e Milanese, che si erano avvicendati sulla panchina dopo le dimissioni di Slade arrivate il 25 Settembre scorso, sono stati dei traghettatori. Con Liverani, a Londra sono sbarcati anche Marcello Donatelli che sarà il vice allenatore e Maurizio Cantarelli che sarà invece il preparatore atletico. Fabio Liverani, nato a Roma 29 Aprile 1976 da madre somala, fuggita in Italia a quindici anni per evitare le atrocità Liverani Orientdella guerra e padre italiano, deceduto quando Fabio era solo quindicenne, è stato compagno di squadra di Milanese (che torna dietro la scrivania al suo ruolo di DS) ai tempi del Perugia, e, sebbene venga da una sola e non fortunata esperienza come allenatore maturata nella stagione 2013/2014 alla guida del Genoa in Serie A, è stato un giocatore di buon livello. Regista classico, dotato di una tecnica sopraffina, un sinistro educatissimo e una visione di gioco non comune che compensavano la poca rapidità, vanta tre presenze in nazionale e il record di essere stato il primo giocatore di colore ad indossare l’azzurro, è stato capitano della Lazio con la quale ha vinto la Coppa Italia 2003/2004 e, oltre alle cinque stagioni in biancoceleste, ha giocato anche per Perugia, Fiorentina (raggiungendo una semifinale di Coppa UEFA) e Palermo (qui Ballardini disse di lui che era “il più bravo giocatore mai avuto in quel ruolo”), squadra con la quale ha disputato una finale di Coppa Italia persa contro l’Inter. Certamente la barriera linguistica e la scarsa conoscenza del campionato potrebbero essere un ostacolo, ma l’esperienza calcistica che si posta come bagaglio sarà sicuramente molto importante per i suoi giocatori e gli semplificheranno il lavoro in un mondo, quello del calcio, che ha sempre avuto la grande e magica forza di abbattere le barriere geografiche e sociali all’insegna di quella koinè che il pallone stesso è.
Piccola curiosità statistica: Fabio Liverani è il quarto manager di colore ed esponente di una minoranza etnica attualmente in carica nel calcio inglese.
A margine dell’approdo del nuovo staff, si registrano le dimissioni di Kevin Dearden, preparatore dei portieri e capo dello scouting che lascia per motivi personali.
A Kevin, oltre a quello di tutta la società, va il nostro ringraziamento per il lavoro svolto in questi sette anni e a Liverani il più grande degli imbocca al lupo. UP THE O’S !!!

-Ste-